24 gennaio 2009

Garibaldi

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«Siccome negli ultimi momenti della creatura umana il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo e della confusione che sovente vi succede, s’inoltra e, mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga, con l’impostura in cui è maestro, che il defunto compi, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico; in conseguenza io dichiaro che, trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare.
E che solo in stato di pazzia e di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi a un discendente di Torquemada»
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma Garibaldi finì proprio così